DF - DIMENSIONE FUTURA per le antiche terre di Cisterna
domenica 19 maggio 2013
venerdì 1 marzo 2013
"JE T'AME" ESPORRE
L'Associazione Dimensione Futura sta organizzando presso la Sala Espositiva del bar "Je T'ame" di Corso della Repubblica 250/252 a Velletri una serie di esposizioni d'arte. Grazie al talento e alla disponibilità degli artisti associati si terranno a partire da sabato 2 marzo una serie di mostre della durata di una settimana ciascuna con le opere più belle degli artisti stessi.
Si inizia sabato 2 marzo dalle 17.30 con l'artista OLIVERA JONOVIC. Presiederà la mostra la critica d'arte LAURA PANETTI.
Non mancate a questa iniziativa..... Vi aspettiamo numerosi!
Si inizia sabato 2 marzo dalle 17.30 con l'artista OLIVERA JONOVIC. Presiederà la mostra la critica d'arte LAURA PANETTI.
Non mancate a questa iniziativa..... Vi aspettiamo numerosi!
giovedì 28 febbraio 2013
mercoledì 19 dicembre 2012
domenica 9 dicembre 2012
IN PRIMO PIANO
Orgoglioso del lavoro e degli obbiettivi raggiunti lo scorso anno Il gruppo artistico dell'associazione DF e L'ONMIC hanno deciso di continuare il progetto ArtisticaMente che avrà inizio la seconda settimana di Novembre presso la sede dell'ONMIC ...vi terremo aggiornati sul lavoro ...
Il progetto ArtisticaMente nasce dalla volontà e dalla cooperazione di due associazioni operanti, in maniera assai diversa, sul territorio di Cisterna di Latina.
Una delle associazioni è l’ONMIC (Opera Nazionale Mutilati Invalidi Civili) e l’altra è la “D.F.” (Dimensione Futura) giovane associazione culturale locale.
Le due associazioni si sono unite per redigere e sperimentare un progetto di arte-terapia ove gli artisti dell’associazione culturale apporteranno il loro contributo “tecnico- artistico” e l’ ONMIC le proprie competenze psicologiche- educative.
Il progetto ha previsto un percorso “didattico” il cui primo obiettivo è stato quello di intessere relazioni costruttive tra individui “normodotati” e non, sviluppando un processo di input ed output tra pittori e allievi valorizzando cosi l’apporto contenutistico ed emozionale che questi ultimi possono dare alla società in genere.
Le potenzialità dell’arte sono però molto più estese e capaci di ottenere più ampi e complessi risultati.
Essa contempla una educazione all’arte capace di “e-ducere” ossia portar fuori.
Il processo creativo, infatti, permette di esternare se stessi generando una maggiore consapevolezza di se, dell’altro e dell’intorno in genere.
L’atto di produrre permette all’individuo di accedere agli aspetti più intimi e nascosti di sé, di contattare ed esprimere le emozioni più recondite e spesso inaspettate nonché di sperimentare e potenziare abilità ignorate o inutilizzate. In questo senso il processo creativo, al di là del contenuto e del risultato finale, è già terapeutico in sé.
Una delle associazioni è l’ONMIC (Opera Nazionale Mutilati Invalidi Civili) e l’altra è la “D.F.” (Dimensione Futura) giovane associazione culturale locale.
Le due associazioni si sono unite per redigere e sperimentare un progetto di arte-terapia ove gli artisti dell’associazione culturale apporteranno il loro contributo “tecnico- artistico” e l’ ONMIC le proprie competenze psicologiche- educative.
Il progetto ha previsto un percorso “didattico” il cui primo obiettivo è stato quello di intessere relazioni costruttive tra individui “normodotati” e non, sviluppando un processo di input ed output tra pittori e allievi valorizzando cosi l’apporto contenutistico ed emozionale che questi ultimi possono dare alla società in genere.
Le potenzialità dell’arte sono però molto più estese e capaci di ottenere più ampi e complessi risultati.
Essa contempla una educazione all’arte capace di “e-ducere” ossia portar fuori.
Il processo creativo, infatti, permette di esternare se stessi generando una maggiore consapevolezza di se, dell’altro e dell’intorno in genere.
L’atto di produrre permette all’individuo di accedere agli aspetti più intimi e nascosti di sé, di contattare ed esprimere le emozioni più recondite e spesso inaspettate nonché di sperimentare e potenziare abilità ignorate o inutilizzate. In questo senso il processo creativo, al di là del contenuto e del risultato finale, è già terapeutico in sé.
Fotografia di Nicola Merolla
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